Ben venga il reddito di inclusione ma i dimenticati sono ancora troppi
Con il completamento dell'ultimo passaggio, anche l'Italia avrà finalmente un embrione di reddito minimo per i poveri a livello nazionale. Per chi si batte da decenni — fin dalla prima Commissione povertà presieduta da Gorrieri nel 1986 — perché questo avvenisse, è sicuramente una buona notizia. L'esistenza di una rete di protezione di ultima istanza è un pezzo importante del sistema di welfare, che ne qualifica il carattere solidaristico e non solo di assicurazione contro i rischi. È anche importante che accanto al sostegno al reddito siano previste attività diversificate di integrazione sociale, che vedano coinvolti più attori locali: dalla formazione all'accompagnamento al lavoro, ai servizi di riabilitazione, al sostegno alla partecipazione sociale.
di Chiara Saraceno
su Repubblica del 30 agosto 2017 

Leggi...